Nata ad Arezzo, dopo la maturità classica, mi sono laureata in giurisprudenza, per due anni ho collaborato con l’università e svolgo la professione di avvocato da molti anni.

Alcuni mi chiedono come posso fare l’avvocato e essere nel contempo poeta. Scrivere per me è come respirare e così non sono mai riuscita a smettere di farlo, sebbene ci abbia provato.

L’avvocatura, poi, è un avamposto notevole per la conoscenza reale degli esseri umani, dove impari ad aiutare senza giudicare e poiché sa essere un mestiere nobile, se fosse unitariamente esercitata con lealtà ai suoi princìpi, potrebbe fare molto per la cosiddetta società civile.

Scrivevo poesie alle elementari e romanzi nell’adolescenza, quando attendevo che finisse la scuola per passare intere estati a leggere libri, che raramente gli insegnanti avevano segnalato.

I versi sono tornati a fioccare con intensità durante gli anni dell’università e sono divenuti  infine una tormenta, che ha travolto le mie resistenze sino ad arrendermi alla forza della scrittura e a condividere le tracce del sogno che mi accompagna nel cammino.

E nel cammino è riemersa anche la pittura, perché “Il colore è poesia, come la poesia è colore, pittura e poesia fanno l’amore..”.

La pittura è poesia, è scrittura. Dipingere è scrivere. E’ un linguaggio universale, parola e pittura si completano vicendevolmente e in esse si sente e si vede la loro musica.

Ho pubblicato tre raccolte di poesie: “Sedici, a metà del ricordo”, nel 2008, “Facce rosse”, nel 2009, “Opificio dell’amore”, nel 2010.

Con la Menzione speciale della Provincia di Milano il 24 gennaio 2009 è stata premiata la poesia “dove i pini si gettano nel mare”, contenuta in SEDICI, che a sua volta si è classificato al secondo posto per la poesia all’XI Premio “Tagete” 2009. “Opificio dell’amore (2009)” si è classificato al secondo posto per la poesia all’XII Premio “Tagete” 2010.

Nel 2017 è uscito “Il Segnalibro”, primo romanzo di una trilogia e rappresenta una lettura intima dell’esistenza in cui attraverso la poesia, l’amore, la compassione, nel senso di comprensione, si pongono interrogativi sulla vita, sulla ricerca della verità, sul bello. Il poeta, protagonista del libro, in un incontro nella sua bottega, esprime cosa è la poesia: “…la poesia è un linguaggio universale, uguale per tutti, come la musica, perchè come la musica si basa su un elemento unico, un ritmo interno di un battito eterno. E’ verità perché è il frutto di tale battito; è parte del cosmo che è nei poeti e che attraverso loro torna a farsi sentire… La poesia come verità è strumento di pace. Diffonderla, dare libri di poesia nelle mani degli uomini fin da bambini, renderla materia di studio obbligatoria senza censure, in special modo per coloro che aspirano a governare, migliorerebbe veramente il mondo, che ha paura della verità… Si può dire che è un mezzo straordinario per trasmettere l’educazione alla vita e alla morte”.

In un dialogo, la donna dai capelli rossi, altro personaggio de Il Segnalibro, dice al poeta: “…Ci troviamo nel disprezzo più totale dell’uomo, della natura e del bene comune…Dolore e malattie sono responsabilità dell’uomo e molti vi lucrano sopra. Siamo marci. E la cosa peggiore è che non solo non ce ne rendiamo conto, ma che è divenuta la regola e sono gli onesti che debbono andare con il cappello in mano… Quanto è amara la realtà rispetto a quanto viene insegnato”.

E il poeta: “Scriva e diffonda, sia testimone e cambi. Se ognuno cambiasse, tutto cambierebbe, è una formula matematica non soggetta a errori… La forza del mare è composta da miliardi di singole gocce che si muovono in una stessa direzione. Quale è la sua passione?”.

E la donna: “Scrivere è la mia casa su questa terra, come la barra a cui torna sempre la ballerina, il rifugio dalla vita, la gioia, la forza, l’equilibrio dalla pazzia. Conosce il piacere di vergare il foglio bianco, del suono dello scrivere? Ma la scrittura pretende la verità: condanno gli atti di ferocia, ma che differenza c’è… Solo metodi più civilizzati e sottili per uccidere. Sono già tutti dei morti”.

Poi è nato MUS, una favola contro la crudeltà sugli esseri senzienti.

Segnalazioni di merito da Premio Letterario Internazionale Mario Luzi 2022-2023, Premio Internazionale Letterario 2022-2023 Cortona Città del Mondo, Premio Letterario Nazionale Etruria 2023.

E con MUS, una nuova fioritura della pittura, è esploso il senso del colore, disegnare e dipingere con gli occhi dei colori.

Il poeta è acqua, roccia, vento e fuoco; mentre leggi i suoi versi, vedi schiudersi per il tempo e lo spazio fiori dai magnifici colori: è la poesia che alta vola sopra ogni umana miseria, come il colore e la sua potenza comunicativa e liberatoria.

Esco dalla mia solitudine perché questo è il tempo delle ali.